2000 €
Lo stipendio netto mensile di un pastore. Come quello che abbiamo intervistato in questa puntata
35 chilometri al giorno
Quanto percorso a piedi da un pastore (dato raccolto da una testimonianza)
67%
La percentuale di persone tra i 18 e i 39 anni che vorrebbe rimanere e lavorare nel luogo in cui è cresciuto, magari lanciando un progetto legato alla terra.
🆘Meno di 10 euro (lordi) l’ora - Si tratta della paga di 2,4 milioni di lavoratori dipendenti in Italia. Secondo i dati della Cgil 6,2 milioni di persone guadagnano uno stipendio inferiore ai 15mila euro lordi all’anno. Significa circa 1000 euro netti al mese.
🧲 Geolocalizzati in smart - Il Garante della Privacy ha multato con 50mila euro una società che aveva attivato la geolocalizzazione per controllare i propri dipendenti quando lavoravano da remoto. Il monitoraggio ha riguardato un centinaio di lavoratori.
🏊🏻♂️Obbligo di bagnino - In Toscana i balneari protestano contro l’obbligo di avere in spiaggia l’assistente dei bagnanti anche in questi primi week end di bella stagione. Per loro è una spesa inutile dato che ancora non ci sono tanti turisti al mare.
“Chi smette di fare esperienze ristagna. E chi fa esperienze di seconda mano è un consumatore”
Reinhold Messner, alpinista
Abbiamo incontrato Davide Codazzi, pastore di montagna (Modavegia)
Pastore si nasce o si diventa? Qual è il tuo percorso?
Pastori si diventa sicuramente. Io ci sono nato ma perché è il lavoro di famiglia. L’ho sempre fatto. Prima di compiere 18 anni mi è pesato, però quando mi allontanavo da casa capivo che mi piaceva questo lavoro. Mi vedo a farlo per tutta la vita.
Ti è mai capitato di ricevere in DM domande di giovani che vogliono fare il tuo lavoro?
Molti sono gasati. Io apprezzo, ma di base una persona che viene in alpeggio deve sapere che dovrà trascorrervi almeno tre mesi a certe condizioni.
Ci sono altre barriere all’ingresso?
La maggior parte degli allevatori di prima generazione fa fatica a darti una possibilità. Qualcuno magari vorrebbe provare, ma non sa dove e a chi chiedere. Quello che consiglio è di fare anzitutto un’esperienza. Ci si può rivolgere ad esempio ai sindacati: con loro si riesce a entrare in contatto con chi è in cerca di lavoratori.
Da anni si parla di un ritorno alla terra, soprattutto dei giovani. Ma è vero?
Penso sia cambiato il modo in cui le persone vedono questo lavoro. Mostrano curiosità. Poi però c’è anche altro da dire: ho fatto un annuncio per un capraio. Ti scrivono in 100, ma quando gli dici che dovranno trascorrere almeno tre mesi in alpeggio il numero si screma. Alla fine di buoni ne restano una decina. In generale c’è questa voglia, ma manca la forza di andare fino in fondo. Il periodo estivo lo trascorro in Val Gerola (in Valtellina, ndr) a 1500 metri d’altezza.
Esiste un percorso che suggeriresti per chi parte da zero?
Bisogna per forza provare, occorre rubare le malizie da ogni allevatore. A me personalmente piacerebbe pure lavorare in altre stalle.
Quando hai deciso di raccontare il tuo lavoro sui social e per quale motivo?
Durante il Covid. Ho notato che quelli bravi nel mio settore cominciavano a pubblicare tanti video. Lo vedevo più come un dovere all’inizio, mi pesava farlo. Era difficile. Ora non è più così. Lo faccio volentieri e mi viene naturale condividere la mia vita. Mi ha permesso di fare esperienze lavorative nuove. Ad esempio era da tempo che volevo vendere il mio formaggio in posti diversi ma se non ti conosce nessuno è difficile.
Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro e quella che ti piace di meno?
I miei animali, stare con loro. Riuscire a capirmi con loro è fantastico. La cosa che mi piace di meno è che alcune volte l’animale va accudito e bisogna curarlo subito prima che la cosa peggiori.
Ci sono falsi miti che riguardano il tuo mestiere?
Molti allevatori pensano che questo lavoro vada fatto tutti i giorni, che non ci si possa permettere una vita più vivibile. Ma si possono organizzare per avere manodopera: una volta fa un sacrificio uno per far riposare l’altro e viceversa. E poi, non sembra, ma a volte è un mestiere che ti mette fretta, soprattutto quando un animale non sta bene: prima si interviene e meglio è.
Quanto guadagni con il tuo lavoro? Si fa il pastore per guadagnare o è più uno stile di vita, una missione?
Uno che fa questo lavoro lo fa per passione. Se lo fai per i soldi suggerisco di guardare ad altri mestieri più remunerativi. Io guadagno 2mila euro netti al mese. Ma faccio anche tante ore.
Quanta tecnologia c’è nel tuo lavoro?
Oggi ci sono macchinari e tecnologie che ti aiutano: mi cambierebbe la vita in alpeggio avere un quad comodo, sarebbe uno spasso. Ma non lo compro perché mi piace camminare. Con le capre usiamo il GPS, così è più facile recuperarle. La tecnologia secondo me aiuterà e avvicinerà più persone a questo lavoro. Soprattutto aiuterà i figli degli allevatori a restare.
Come è cambiato il lavoro del pastore rispetto al passato?
Oggi una vacca fa più latte. Mio zio diceva che ai suoi tempi mungevano a mano, ma ottenevano 50 litri da 11 vacche. Oggi con quei numeri devi chiudere perché non è sostenibile. Dare da mangiare a un animale costa 5 euro. Per pagarsi il mangiare deve raggiungere almeno 10 litri in una giornata, ma diventa sostenibile soltanto se ne produce 15.
Chi parla di mestieri come il tuo sui social a volte non rischia di rendere troppo bucolico un lavoro comunque non adatto a tutti e che richiede sacrifici?
Chi fa contenuti non deve aver paura dell’opinione delle persone. Ho scritto un libro (La mia vita in alpeggio) perché la sera mi è sempre piaciuto scrivere un diario. In alcune pagine potrei scoraggiare qualcuno dal provare questa vita, in altre invece potrei fare venire la voglia a qualcun altro.
Kiwix: non c’è rete? Questo è un browser offline che scarica intere enciclopedie, manuali tecnici, librerie di TED talk comprimendoli in file .zim che stanno comodamente su una chiavetta o sullo smartphone. Una volta salvati, sono navigabili come un comune sito web, ma senza consumare un solo byte di connessione.
💼 Valutatore Politiche agricole e per lo sviluppo rurale @Lattanzio KIBS
Boutique di consulenza strategica
💰 RAL NON INDICATA
🎒 Conoscenza della Politica Agricola Comune (PAC) e 5 anni di esperienza
📍 Milano - Roma - Bari
💼
Expert Agronomic Development Innovation @ENI
Società in ambito energia
💰 RAL NON INDICATA
🎒 Conoscenza lingua inglese e disponibilità a mobilità internazionale
📍 Milano
💼
Organizzatore di eventi @Bioimis
Azienda in ambito alimentazione di precisione
💰 Contratto da libero professionista con fisso mensile (non indicato)
🎒 Attitudine commerciale e disponibilità a spostarsi sul territorio
📍 Padova
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